di Roberta Di Laura
Fin dalla prima lezione di danza ogni bambina sogna di poter indossare le tanto desiderate scarpette da punta. Le celebri scarpette in raso rosa con punta di gesso hanno una lunga storia! Non sappiamo con certezza quando nacquero ma sembra che fossero utilizzate già nel 18° secolo da danzatori maschi nei teatri da fiera napoletani. A partire dal 19° secolo diventarono prettamente femminili anche se ancora oggi può capitare di vedere in scena uomini che indossano le punte come accade, ad esempio, nel celebre balletto “Cenerentola”. La tecnica della danza sulle punte si afferma definitivamente con Maria Taglioni, la danzatrice che nel 1832 danzò il celebre balletto “La Silfide” interamente sulle punte e ciò contribuì anche a sottolineare la dimensione “eterea” della ballerina tipica del periodo Romantico. I “problemi” con le punte non riguardano solo l’atto in sé di danzare con esse ma iniziano già da prima. Non è per niente semplice infatti scegliere il modello giusto per ogni ballerina. Ogni danzatrice ha un piede diverso con differenti caratteristiche e un collo del piede più o meno sviluppato per cui fare la scelta giusta è molto difficile. Oggi in commercio esistono tantissimi marchi e modelli diversi ma prima di trovare la scarpina giusta può essere necessario provarne molte e con un po’ di pazienza si riuscirà a trovare la scarpetta ideale da tenere ben stretta. Danzare sulle punte richiede anni di studio, fatica, impegno, dolore fisico e tanta costanza, la natura ci ha creati per camminare su due piedi e non sulle punte! Prima di utilizzare per la prima volta queste magiche scarpette è necessario prepararle all’uso, le ballerine dicono “smollare” le scarpette cioè ammorbidirle. Esistono molti modi per farlo ed ogni ballerina ha il suo personale, si può utilizzare anche un martello naturalmente dopo aver tolto il piede dalla scarpetta! Alessandra Ferri ad esempio è risaputo che usasse smollare le sue scarpette utilizzando una porta ovvero si inserisce la scarpa nello spazio che si forma aprendo una porta, tra porta e muro: una volta che la scarpa è dentro, si apre e chiude più volte, facendo sì che il peso della porta “smolli” la scarpetta! In seguito si cuciono elastici e nastrini per poter allacciare bene le punte, si può cucire il puntale per una maggiore stabilità, inserire un piccolo elastico dietro al tallone per non perdere la scarpetta, insomma si possono personalizzare le proprio scarpette in molti modi, a volte può essere necessario preparare anche più di un paio infatti all’interno di uno stesso spettacolo le ballerine spesso usano punte diverse per un pas de deux o una variazione virtuosa con molti salti. D’altra parte le punte sono le migliori compagne di viaggio di una danzatrice durante la sua carriera e ad esse deve essere dedicato molto tempo. Migliori compagne di viaggio…. ma anche il peggior incubo! Usare le punte provoca molto dolore ai piedi soprattutto agli inizi, i piedi delle ballerine spesso non sono belli esteticamente perché segnati da vesciche e calli. Ci si può aiutare con salvapunta, cerotti, cuscinetti di gel e varie protezioni ed anche qui naturalmente è una questione personale e ogni piede necessita di un trattamento diverso, Ad esempio molte ballerine non sopportano il salvapunta in silicone preferendo quello in gel altre quello in lattice altre ancora preferiscono non utilizzare affatto una protezione. Una questione spinosa è l’età giusta per iniziare a danzare sulle punte. In linea generale l’età più idonea è intorno gli 11 anni, di solito alla fine del primo corso accademico si iniziano ad insegnare i primi esercizi in punta ma un buon insegnante deve saper ben valutare il momento giusto in base al livello e alla preparazione raggiunta da ogni allieva. L’utilizzo errato e a volte affrettato delle punte può causare alle allieve molti danni a volte irreparabili (microtraumi, tendiniti, lussazioni) che potrebbero anche precludere la strada al professionismo. Per tale ragione, l’insegnante che si assume il compito di trasmettere questa nobile arte non solo deve avere le giuste conoscenze tecniche ma anche una buona conoscenza dell’anatomia e una certa coscienza per essere ben risoluto ad evitare di usarle fino al momento più opportuno nonostante l’insistenza delle allieve. Per tale ragione prima di sollevarsi sulle punte è necessario anche restare con i piedi ben piantati a terra!
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