di Eleonora Arnesano
Durante una delle tappe del concorso “Ballando Ballando” che ogni anno richiama tantissime scuole di danza, abbiamo incontrato e intervistato il maestro Carlo Alberto Cherubini.
Torniamo un pò indietro nel tempo e ricordiamo come nasce la sua passione per la danza.
La passione per la danza è sempre stata in me solo che non ne ero cosciente. Quando iniziò il periodo della febbre del Sabato Sera, che diede il via al fenomeno del “travoltismo”, iniziai a partecipare a gare ed a vincere molti premi, nel frattempo mi dedicavo anche alle danze sportive (danze standard e latino americane). In seguito presi parte al concorso italiano “Mister John Travolta” organizzato da Rita Pavone e Teddy Reno, e da quel momento capii entrai a far parte della compagnia itinerante di Rita Pavone che si chiamava “Anonima Ragazzi”, dove conobbi colui che sarebbe diventato il mio maestro, nonché grande amico, il Coreografo Franco Estill. Fu proprio lui il primo a darmi fiducia e ad incoraggiarmi per diventare un vero ballerino: mi indirizzò presso i migliori maestri di Roma per studiare danza, infatti seguiii 5/6 lezioni di un’ora e mezza al giorno per molti anni….. Il resto è storia!
Cosa pensa delle scuole di danza in Italia? Come si può riconoscere una buona scuola di danza?
Se in Italia ci sono scuole di danza qualificate e molto valide, così è altrettanto vero che ce ne sono moltissime che purtroppo non lo sono, senza considerare poi le palestre di fitness che improvvisano corsi di danza. Alcune scuole sono strutturate in modo idoneo: pavimento adatto con assi di legno, specchi, sbarre, camerini, e tutto ciò che occorre.. altre sono molto fatiscenti ed anche pericolose per la salute degli allievi, ad esempio utilizzano sale con pavimenti di marmo o cemento. Una buona scuola di danza si riconosce da tutte le cose che ho appena elencato e soprattutto dai maestri che devono assolutamente essere qualificati. Purtroppo questo non accade sempre, anzi molte sono le scuole che assumono maestri improvvisati ed incompetenti: non basta avere solo la tecnica o il talento, bisogna saper insegnare e soprattutto un buon insegnante deve conoscere la teoria, la metodologia, l’anatomia applicata alla danza, la traumatologia, la storia del teatro e del balletto, la cinesiologia, l’illuminotecnica e per ultimo ma non meno importante, il saper rapportarsi con gli allievi, più dotati e meno dotati. Purtroppo come sicuramente Eleonora sai, l’Italia è il paese del pressapochismo, ed è così anche nel mondo della danza.
Ci parli della F.I.D., federazione italiana danza, come è nata, quali sono i suoi obbiettivi e cosa offre a tutti i suoi associati.
La Federazione Italiana Danza è la prima federazione nata con lo scopo socioculturale di aggregazione di associazioni di danza, di modo che non sia solo l’Accademia Nazionale di Danza a dettare leggi e regole. Se fossimo stati tutti uniti come infatti mi aspettavo, molte cose sarebbero cambiate! Alla nascita della F.I.D. ho avuto tutto il mondo della danza contro, mi sono sentito dire che era un’idea folle, ora ci saranno una decina di Federazioni che hanno seguito le mie orme. Ma la F.I.D. rimane l’unica ad aver ottenuto riconoscimento della personalità giuridica dello Stato, oltre a quella della Regione Lazio e Regione Marche. Essere affiliati alla F.I.D. include tantissime agevolazioni fiscali che la legge 398 e successive modifiche comporta, corsi di Formazione per l’abilitazione all’insegnamento (veri), corsi di aggiornamento, attività di confronto, attestati di fine anno per allievi, incluse pagelle scolastiche e agevolazioni di tenuta conti dell’associazione tramite un concordato con il nostro commercialista e tantissimi altri servizi oltre l’assicurazione infortuni e durante gli eventi organizzati dalla F.I.D. naturalmente.
Lei ha alle spalle una splendida carriera televisiva che è iniziata nel ’78 con la trasmissione “Che combinazione” con Rita Pavone su Rai 2, per proseguire con “Mundialito” su canale 5 con Stefania Rotolo, e ancora “Signori si parte” Rai 2 affianco a Gianfranco d’angelo, e “Popcorn” di Claudio Cecchetto e tantissimi altri spettacoli. Oggi è ancora possibile fare televisione per un ballerino?
La mia carriera di ballerino non iniziò con il programma del 1978 “che combinazione” bensì un anno prima con “Buonasera” con Rita al circo su Rai 2, dove naturalmente la protagonista era Rita Pavone con Enzo Garinei e tanti altri artisti: era una trasmissione itinerante all’interno dello spettacolo circense di Moira Orfei. A seguire sono stato ballerino e primo ballerino in tanti altri programmi televisivi e teatrali per finire con la trasmissione Shaker del 1986 con Renzo Montagnani, Daniela Poggi, Silvan, e tanti altri.. con le coreografie del Maestro Franco Estill dove danzavo le opere in chiave neoclassica e moderna. Nel frattempo avevo già inciso 3 dischi come autore, compositore e cantante, iniziato le varie tournè e concerti. Una serata per me indimenticabile fu quella in cui ballai il Bolero di Ravel ( 18,46 minuti) al Festival del Cinema di “Giffoni Film”, dove ero il protagonista con un corpo di ballo di 22 ballerine (eclatante). La coreografia sempre di Franco Estill, era completamente nuova rispetto a quella originale di Bejart che c’era nell’ omonimo film, ballata da grandi etoile. Subii delle critiche per la scelta di una nuova coreografia, ma la soddisfazione di aver ballato davanti a 3000 persone fu molto grande tanto da dimenticare il resto. Ballare in televisione oggi? Oggi, purtroppo, non si balla e la danza è considerata poco, svalutata. Questo mi dispiace molto, sono finiti quei bei spettacoli di varietà del sabato sera per dar posto alle fiction ed i Talk-Show, e in quei programmi dove si danza, sinceramente sono solo semplici movimenti coreografici o addirittura acrobazie, cose che poco hanno a che vedere con il “ballare”.
Probabilmente non tutti sanno che lei è stato un cantante che ha partecipato a San Remo ed ha portato in tournèe uno spettacolo itinerante tra danza e canto, l’ultima serata è stata nel 1991 con il Canta Estate. Sono pochi i ballerini che sono stati anche cantanti, ci racconti di questa esperienza.
Si, al Festival di San Remo sono stato una Meteora perché purtroppo il mio genere Rock in Italia non era molto considerato. Quelli del mestiere, ossia i musicisti, mi hanno apprezzato, al contrario dei giornalisti e critici che mi hanno stroncato! Pazienza, ma ricordo che quell’anno, ed il successivo, feci la tournée con lo spettacolo Cantando Ballando, insieme alla show girl Marina Marfoglia: facemmo moltissime serate e concerti dal vivo tra le piazze, stadi, teatri, ecc… si a quel tempo ballare e cantare veramente non era da tutti. Nel 1991 terminai la mia carriera di showman con il “canta estate”, e poi attaccai scarpette e microfono al chiodo, ma nel frattempo facevo sempre il coreografo.
Una considerazione sulla trasmissione “Amici” di Maria de Filippi.
La mia considerazione sulla trasmissione Amici di Maria De Filippi non è positiva, la trovo diseducativa per bambini e ragazzi, confrontare ballerini con i cantanti è un’assurdità, non centra nulla, vengono creati dei falsi miti, a parte qualcuno, ma nella danza pochissimi , forse ne sono venuti fuori 2/3 e tantissimi nella canzone. Per non parlare dei giudici che litigano tra di loro, e detesto quando l’allievo contraddice la giuria: se c’è una giuria, deve essere inappellabile ed insindacabile, anche se può sbagliare. Questa è solo una mia considerazione, forse hanno ragione loro se fa così tanta audience.