IL LAGO DEI CIGNI DEL BALLETTO DI ROMA AL TEATRO CARCANO DI MILANO

13081669_10209395293188167_

di Massimiliano Calafatello
Lo spettacolo che il Balletto di Roma ha portato al teatro Carcano di Milano ha lasciato una traccia vivida e colma di emozioni nel pubblico presente.
Il lago dei Cigni ovvero Il Canto , firmato dal bravissimo e ispirato Fabrizio Monteverde ha senza dubbio travolto e sconvolto l’idea che il celeberrimo titolo del repertorio classico del balletto ha sedimentato nell’immaginario collettivo.
Non più principi maghi e fanciulle mutate in cigno al centro della vicenda, piuttosto il caleidoscopio di una vita giunta al culmine che rimira malinconicamente se stessa, che si aggrappa al proprio passato cercando in tutti i modi di riviverlo.
Al posto del castello e del lago, persi nella dorata caligine del sogno, la scena è occupata da una compagnia di vecchi danzatori che rivivono pateticamente e dolorosamente la loro carriera.
In mezzo a coloratissimi stracci, macerie e residui del loro essere artisti cangianti e multiformi, si dispiega il fraseggio di questo vetusto ensemble composto non già da potenti titani ma piuttosto relitti ingobbiti , grotteschi e a tratti inquietanti.
Lo spettacolo è quindi una metafora composita e articolata, un giuoco di evanescenze e di ombre cullate e piano frante, come direbbe il poeta, un susseguirsi di parvenze “falbe” che si stampano sullo sfondo dell’esistenza, impalpabile ed effimere.
I danzatori della compagine romana sono stati all’altezza del compito nel riuscire a portare il pubblico in qualche caso spiazzato, su un piano in cui il vigore dei corpi tonici non prorompe sulla scena ma reso tutto interiore, dona intima e dolente sostanza alle dinamiche e ai fraseggi espressionisti di una compagnia visibilmente decrepita, cui le maschere hanno conferito un tratto clownesco e decadente al contempo.
Luca Pannacci , Roberta de Simone, Siro Guglielmi e Claudia Vecchi hanno gestito il loro ruolo con lirismo e forza espressiva incastonandovi in questo gioco il fraseggioe la dinamica dei loro rapporti resi più spietati però dal contesto realistico.
Intensa la performance di Claudia Vecchi che con la sua , vibrante e passionale Odile /Cigno nero ha incantato e convinto il pubblico milanese, e ha trasmesso tutta l’emozione e la gratitudine di chi saluta il proprio pubblico.
Fotografo Luca Vantusso
13140506_10209395288708055_1006764597_n13140662_10209395288388047_794348131_n13162249_10209395291748131_25246403_n13183034_10209395296028238_160382708_n13187870_10209395290268094_1906258499_n13081669_10209395293188167_262995937_n
© DanzaNews.it by Giornale Armonia Registrato al Tribunale di Taranto n. 638 del 23/11/2004

Pubblicità