Il Festival MilanOltre, giunto alla sua 30° edizione, dedica dal 10 al 12 ottobre un Focus alla Compagnia Zappalà Danza. In tre serate, in scena una significativa sintesi del suo percorso, i tratti salienti di un’esperienza coreografica di produzione sempre tesa a ”trovare una sua cifra linguistica, perfezionare la sua poetica, dare una casa alle sue idee di danza, naturalmente umanista e filosofica” (Silvia Poletti).
Roberto Zappalà in questa occasione propone dei titoli che rappresentano un momento diverso di un itinerario avviato su diversi fronti, il viaggio, la migrazione, l’appartenenza. Le produzioni proposte: Naufragio con Spettatore, riflessione a più fasi sul viaggio dei popoli migranti; Instrument 1 un’indagine tutta al maschile nella cultura siciliana attraverso l’uso di uno strumento musicale tradizionale, il marranzano (scacciapensieri); Anticorpi in cui i danzatori vivono il palcoscenico come un vetrino da laboratorio. Fuori programma e novità nel programma del festival, il pubblico potrà giocare con MindBox, pluripremiata installazione video/audio interattiva. Una slot-machine della danza nata dalla sinergia artistica tra Christian Graupner artista berlinese, e Roberto Zappalà, che cattura i sensi dello spettatore offrendogli un allegro gioco basato su un mix di elementi che vanno dalla musica alla coreografia.
10 ottobre | Sala Fassbinder ore 21.00
COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA
NAUFRAGIO CON SPETTATORE
Prima tappa di Odisseo, dal progetto Re-mapping Sicily, liberamente ispirato al saggio “Naufragio con spettatore” di Hans Blumenberg
dedicato a Sergio
coreografia e regia Roberto Zappalà
interpreti Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer
musiche dal vivo J.S.Bach (preludi e fughe dal Clavicembalo ben temperato), C. Gounod
drammaturgia Nello Calabrò, Roberto Zappalà
pianoforte Luca Ballerini
soprano Marianna Cappellani
scene e luci Roberto Zappalà
costumi Debora Privitera
responsabile tecnico Sammy Torrisi
produzione e tour manager Maria Inguscio
coproduzione Compagnia Zappalà Danza – Scenario Pubblico Performing Arts
in collaborazione con Teatro Stabile di Catania, ArtEZ Arnhem (NL), Uva Grapes Catania Contemporary Dance Festival, AME Associazione Musicale Etnea
prima assoluta 31 agosto 2010 Uva Grapes Catania Contemporary Network
durata 0h55
In una scena che ricorda La Zattera della Medusa di Géricault, il palcoscenico si fa mare, quello spazio che invita a riflettere su chi fugge, insegue e l’illusione di vita migliore imbarcandosi in tante nuove contemporanee odissee.
Due uomini su una barca, disperati, cercano e di sopravvivere, in balia delle onde e della loro angoscia: si toccano, si respingono, si accarezzano, in una danza frenetica.
Roberto Zappalà, ispirandosi liberamente all’omonimo saggio di Hans Blumenberg, crea un intenso passo a due su musica suonata dal vivo al pianoforte. Il mistico sogno dei preludi di Bach salva dall’incubo del naufragio e, grazie al catartico canto dell’Ave Maria di Gounod, trasporta anche lo spettatore verso la pacificazione finale.
11 ottobre | Sala Shakespeare ore 20.30
COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA
INSTRUMENT 1
coreografia e regia Roberto Zappalà
interpreti Gaetano Badalamenti, Adriano Coletta, Alain El Sakhawi, Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer, Salvatore Romania, Alessandro Vacca
musica originale dal vivo Puccio Castrogiovanni
testi Nello Calabrò
luci e costumi Roberto Zappalà
responsabile tecnico Sammy Torrisi
produzione e tour manager Maria Inguscio
coproduzione Compagnia Zappalà Danza , Etnafest Arte, Scenario Pubblico, Uva Grapes Contemporary Dance Festival
con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Siciliana Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo
durata 1h05
«La Sicilia non esiste. Ci sono cento Sicilie e ognuna ha altrettante interpretazioni» (Gesualdo Bufalino). Zappalà intraprende la prima tappa di un viaggio per scoprire l’invisibile attraverso strumenti inusuali. Protagonista è qui il marranzano, antico strumento, esplorato da Puccio Castrogiovanni. Il coreografo «sublima le logorate immagini di credenze, concetti e abitudini della Sicilia attraverso una danza pura, vigorosa, d’urto, che insegue e incalza le vibrazioni del marranzano dalle inedite e innovative sonorità. I sette danzatori – tutti uomini – intrecciano scatti felini, nervosi, velocissimi, con pose scultoree, usic languide movenze, corse affannose che cedono il passo a soste che immobilizzano le membra s in un’arcaica attesa. Ma appena il balzo è fatto, l’energia esplode, corale o solitaria, furibonda» (ilSole24ore).
Una Sicilia senza confini, eterna, in cui la tradizione e il moderno si incrociano, si ritrovano, si fondono.
12 ottobre | Sala Shakespeare ore 20.30
COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA
ANTICORPI
coreografia Roberto Zappalà
interpreti Gaetano Badalamenti, Maud de la Purification, Alain El Sakhawi, Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer, Ilenia Romano, Valeria Zampardi
si ringraziano i danzatori per la preziosa collaborazione alla costruzione del brano
luci e costumi Roberto Zappalà
responsabile tecnico Sammy Torrisi
musiche e effetti sonori Salvo Noto
produzione e management Maria Inguscio
produzione Compagnia Zappalà Danza e Scenario Pubblico International Choreographic Centre Sicily
in collaborazione con GoteborgsOperan Danskompani, Civitanova Danza/Amat, Fondazione Nazionale della Danza (Reggio Emilia) e C.Re.do Contemporaneo
con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Siciliana Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo
prima assoluta 2 maggio 2013 Fonderia/Fondazione Nazionale della Danza
durata 1h00
Punto d’inizio è l’osservazione al microscopio del virus. Sul palcoscenico/vetrino i movimenti di organismi macroscopici (i danzatori) replicano e ritrasmettono l’apparente caoticità di organismi microscopici; ma, come nella vita, il caos è organizzato.
Se in laboratorio spesso si utilizzano liquidi di contrasto, in Anticorpi, un preludio di Bach e uno scioglilingua siciliano ripetuto come un mantra, si insinuano nel tessuto percussivo/ossessivo della musica elettronica. Una coreografia convulsa e minuziosa che i danzatori traducono in un linguaggio dal contagio sottile, coinvolgente e progressivo. Il virus trasportato dal loro corpo/voce, attraverso quelle manifestazioni assolute di appartenenza che sono gli inni (nazionali e non), crea spazi e mondi possibili ma inesplorati, che dal caos conducono a un nuovo equilibrio.
Danza News by Giornale Armonia Registrato al Tribunale di Taranto n. 638 del 23/11/2004