PULCHRA MINIMA fra danza e arte figurativa a cura di Emanuela Tagliavia

Hopper

Uno spazio piccolo che si sente grande, il Teatro Gerolamo. Forte dei suoi 150 anni, di tante stagioni fortunate e di un nuovo smagliante aspetto, questo luogo nel cuore di Milano crea e offre aspettative, invitando a pensare alle sue esigue dimensioni come ad una grande opportunità.
Quattro serate dedicate alla danza, in cui coreografi italiani accettano il confronto con un palcoscenico “da camera”, per creare assoli, duetti e trii. Linea guida di questa prima edizione, curata da Emanuela Tagliavia, l’arte del Surrealismo e sua la visione onirica; il sogno, a cui si appellano le avanguardie del ‘900, quale matrice del processo creativo.
Chiamati a confrontarsi con il tema, coreografi e danzatori italiani con uno spirito e un’attitudine europea: Mattia Russo e Antonio De Rosa, a Madrid hanno dato vita alla compagnia Kor’sia, Danila Massara con la compagnia Linea d’Aria, residente a Parigi; Paolo Mohovic, che si divide fra la Spagna e il lavoro con Eko Dace Project, Tiziano Portas, giovane diplomato alla scuola Paolo Grassi e ora residente a Berlino, Giuseppe Dagostino, danzatore diplomato all’Accademia del Teatro alla Scala, laureato in drammaturgia a Parigi, Alessio Maria Romano, di formazione americana spesso presente in Svizzera.

Programma
Giovedì 31 maggio, venerdì 1 giugno, ore 20
LAMENTATE TRIO
Kor’sia
Ideazione e Coreografia: Mattia Russo, Antonio de Rosa / Drammaturgia e testi: Maria Velasco Gonzales / Scenografia: Monica Borromello / Musica: Artisti vari/ARVO PAART / Composizione musicale: Marco Palazzo / Costumi: Kor’sia, Carmen Granell / Interpreti: Antonio de Rosa, Mattia Russo, Giulia Russo / Voce femminile: Patricia Rezail / Voce maschile: Agustin Aguilò
In un mondo che si vuole colorato, gli uomini non sono che una camuffata e immobile rappresentazione di sé stessi. Ed è così che li troviamo in scena, grigi come sculture di Juan Muñoz, figure incerte, prive di sesso ed espressione. Corpi ancorati al centro di uno spazio architettonico, sospesi, piegati. Ma qualcosa può ancora accadere, e dall’anonimato della propria condizione, attraverso il movimento e la dialettica, l’uomo può sovvertire le strutture di potere, e diventare protagonista di un cambiamento.

DÉSASSEMBLAGE
Coreografia: Tiziano Portas / Interprete: Tiziano Portas / Musica: L’era Auerbach, Antye Greie
Il palco come luogo della mente, dell’irrazionale. I nostri pensieri un rebus caotico e irrisolvibile a cui tentiamo di dare un ordine. Désassemblage reinterpreta l’immaginario anatomico del surrealismo e la sua visione frammentaria e non-lineare del corpo. Si ispira al bagaglio figurativo surrealista e alle pratiche dell’assemblage e dell’automatismo, che decostruisce e riassembla per esplorare la realtà contraddittoria e paradossale dell’attività onirica.

YELLOWPLACE
Kor’sia
Ideazione e coreografia: Mattia Russo, Antonio de Rosa / Drammaturgia: Paco Bezerra / Interpreti: Mattia Russo, Antonio de Rosa / Costumi:David Delfin / Luci:KOR’SIA / Assistente: Giuseppe Dagostino / Video-Foto:Alejandro Garrido
In un luogo, uno spazio di colore giallo, due sconosciuti s’incontrano, s’innamorano, scoprono l’emozione di intraprendere un viaggio condiviso. Il rapporto si evolve in nevrosi e dipendenza, in cui uno solo ama per entrambi, e l’altro ama solo sé stesso. Pronti ad abbandonarsi senza saperlo, idealizzando l’amore come l’alchimista fa con la materia, si persegue un sogno di stabilità e armonia. Ma lo sforzo impari produce il conflitto. La storia finisce e, prima di separarsi, tutto sembra tornare ad una situazione di calma. Invecchiare insieme è verità o finzione?

MURMURATION
Ideazione e Coreografia: Emanuela Tagliavia / Collaborazione alla drammaturgia: Giuseppe Dagostino / Musica: Claude Debussy / Costumi: Lou Antinori / Interpreti: Martina Dalla Mora, Giulia Lunardi
Il progetto coreografico Murmuration, con la musica del Prélude de l’ Apres- midi d’un faune di Claude Debussy, firmato da Emanuela Tagliavia con la collaborazione drammaturgica di Giuseppe Dagostino, prevede la presenza di due danzatrici opposte nella loro natura: la prima massiccia e tenace, la seconda leggera ed eterea. Due donne in un pomeriggio estivo, due nature opposte per la rappresentazione della molteplicità femminile proiettata in un sogno, evocata come all’interno di una tela surrealista.
Giovedì 7 giugno, venerdì 8 giugno, ore 20

INERZIA
In collaborazione con Eko Dance Project
Coreografia: Paolo Mohovich / Musica: Steve Reich / Costumi: Jorge Gallardo / Interpreti: Nicole Gritti, Ivan Spitale, Federico Tosello (Eko Dance Project – direziona artistica Pompea Santoro)
Una donna sola è chiusa nella sua casa accogliente in mezzo alle montagne, fuori nevica. L’Esterno è il baratro, l’ignoto. L’interno la quiete, la sicurezza di una vita senza sorprese e senza rischi. Ma nella mente della donna, riappare vivida l’immagine di due uomini, la cui presenza ha reso viva, fra momenti di gioia e dolore, quella che una volta era la sua vita. Lei resiste al pensiero di riaverli con sé, ma dalla loro immagine è irrimediabilmente attratta.

ENTRE TEMPS (estratto)
Compagnia Linea D’Aria
Coreografia: Alex Sander dos Santos, Danila Massara / Musica: Nick Cave & Warren Ellis, EZ3kiel, Stimmhorn, Pantha du Prince, Beethoven / Testi: Danila Massara / Costumi e accessori: Eugenia Piemontese, LaboratoArt / Voce off: Laurent Menu / Simone Baldassari / Interpreti: Alex Sander dos Santos, Danila Massara
Un viaggio nei meandri della notte. Megafono di emozioni, teatro di sogni e di paure, luogo in cui la magia del buio e del silenzio ci obbliga ad ascoltare dentro di noi. Ma la notte in fondo non è altro che un tempo sospeso, un ponte onirico, il surreale intervallo tra un giorno e l’altro.

AVIDA DOLLARS
Compagnia AMR Teatro Danza
Coreografia di Alessio Maria Romano / Luci: Matteo Crespi / Costumi: Silvia Dezulian / produttori esecutivi CASA LUFT / Interprete: Filippo Porro
“Io per l’oro ho una passione smisurata poiché seguo la grande tradizione mistica catalana medioevale che voleva trasmutare tutto in oro, vale a dire spiritualizzare e dematerializzare la materia” Salvador Dalì.
Tra bramosia di successo sociale e aspirazione alla verità artistica, dal surrealismo in poi, sta stretta fra questi due estremi l’aspirazione contemporanea dell’artista.
Giornale Armonia Registrato al Tribunale di (Ta) N. 638 del 23/11/2004

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