di Eleonora Arnesano ©
VITTORIO GALLORO, napoletano d’origine, si è approcciato alla danza all’età di dieci anni. Studia prima nella scuola del Teatro San Carlo di Napoli, sotto la direzione di Anna Razzi, poi nella Scuola del Balletto Nazionale di Cuba, dove si diploma come ballerino e insegnante. Numerosi sono i premi vinti ma soprattutto intensa è la sua attività come ballerino. E’ stato invitato dal Teatro dell’Opera di Budapest nel gala “Omaggio a Rudolf Nureyev “, al festival del balletto in Mongolia , al gala “Grazie Rudy” Versiliana, nel gala di danza” Venezia in danza 2010”, nel ”1° Gran gala di Danza città di Roma”, al Festival di Spoleto 2011, nel gala di balletto “Ballet Glory II” in Germania, nel “GALA DI STELLE” in Ascoli, Roma e Cremona, sotto la direzione di Raffaele Paganini e Carla Fracci; nel gala di chiusura del concorso internazionale di Balletto a Bucarest, nel “Gala Beneficio Dance” in Olanda e Amsterdam, nell’International Ballet Gala in Spagna, nel “Gala del balletto città di Salerno” e nel gala “Stelle del Balletto a Torino “. Ospite d’onore al gala di chiusura del concorso di balletto ” Città di Spoleto 2012 ” e al XVI Ballet Festival Internazionale USA, nel gala di Gaudemus gala danza sloveno, nel Gala di balletto internazionale “Astri nascenti” al Teatro Regio di Parma e a Milano per il gala di balletto internazionale “Stars of Ballet”; in Russia al prestigioso gala di balletto “Ballet Star in Perm “, nel gala “Il Grande Pas De Dex” con i primi ballerini della Scala di Milano, e Opera di Roma , al gala di apertura del “Piran Dance Music Festival” Slovenia, nel gala di danza ”World Ballets Stars in Saratov” in Russia. Primo ballerino al balletto di Tenerife in Spagna, all’Opera di Roma, e al “II world ballet stars ” in Poulina e Brasile. Al Teatro dell’Opera di Bucarest e Saratov. Allo State Opera Ruse in Bulgaria e Con l’Opera di Sofia, in tournè a Dubai. Ospite principale all’Opera di Macedonia e al Teatro dell’Opera di Praga al “Miroslv Kura Gala Ballet”, nel prestigioso gala “ Praga Ballet Gala Alo Diamand”, al “Segovia Dance Festival” Spagna e a Jesolo Daance Festival. Ha ricevuto il riconoscimento per la sua carriera al Festival di danza Loano, quello alla carriera al “Capri Award International” e il premio artistico città di Montecatini. Nel 2014, è l’ Etoile ospite in tournè in tutta Italia, con la compagnia nazionale diretta da Raffaele Paganini e nel 2015 Vittorio balla All’Opera di Lubiana,come primo ballerino ospite. Vittorio è attualmente primo solista all’HONG KONG BALLET.
Si afferma che la danza è “donna” perché è eleganza, seduzione, grazia. Da un punto di vista maschile, quali sono le difficoltà fuori e dentro la scena?
Purtroppo viviamo in un mondo ancora pieno di pregiudizi, e alcuni ragazzi sono oggetto di discriminazioni se studiano danza, proprio perché la Danza, come tu dici, è considerata un’ arte per donne ! Ma è un errore. Proprio per questo Rudolf Nureyev è stato uno dei primi a dare un’importanza assoluta alla figura maschile nella danza. Oggi un coreografo esige molta tecnica e virtuosismo, forza, temperamento e virilità nei passi a due, e penso che nessuno pagherebbe un biglietto per assistere Romeo e Giulietta e ritrovarsi a guardare due Giuliette in scena. Non faccio una distinzione di sesso, ma in scena la donna è grazia, eleganza e seduzione e l’uomo è abilità, bravura, energia. Solo con questa mentalità possiamo abbattere i pregiudizi e far avvicinare più maschi al mondo della danza; dopo, le scelte sessuali sono private e vanno rispettate.
Quando lei balla sembra non avere alcuna difficoltà; può raccontare ai giovani esordienti, che difficoltà incontra un ballerino durante la sua preparazione?
Le difficoltà che s’incontrano quando s’intraprende questa carriera sono tante. Oggi nella danza, richiedono fisici eccellenti che molte volte non bastano, infatti, la testa è fondamentale: bisogna ascoltare i maestri perché nella danza, anche se sei una stella, non si smette mai d’imparare. Io ho un motto che mi accompagna e dice: ”Nel momento in cui pensi di essere arrivato è proprio quello l’inizio della tua caduta”. In Scena gli spettatori vedono solo la parte finale di una preparazione fatta da mesi, che è la base della tua tecnica e preparazione, è lo studio d’anni di disciplina, devozione e sacrifici. Nella Danza non esiste la felicità eterna, esistono momenti felici perchè il ballerino sa bene che dopo lo spettacolo, dopo gli applausi e la fama, l’indomani sei di nuovo alla sbarra per migliorare ancora. Le difficoltà sono tante durante la preparazione: il consiglio che do ai giovani è quello di avere pazienza, perchè alla fine tutti hanno una possibilità, perciò bisogna essere preparati sempre e lavorare con devozione e disciplina tutti i giorni.
Un ballerino di chiara fama deve fare delle rinunce, quali?
Per intraprendere questa carriera occorre fare inevitabilmente molte rinunce, ancor di più se si arriva ad alti livelli. La devozione alla danza molte volte viene prima delle uscite con gli amici, del tempo alla famiglia, senza contare che bisogna avere una ferrea disciplina sull’alimentazione e alla cura dell’aspetto fisico. Io sono papà e la mia piccola è cresciuta, non per mio volere, molto tempo con i nonni per i miei impegni all’estero, e mi è costato tanto moralmente, ma questa è la vita di un artista.
Qual è il suo balletto preferito?
Basil nel Don Chisciotte.
Che differenza c’è tra la metodologia italiana e quella cubana?
C’ è molta differenza. L’ Italiana cura tanto l’aspetto estetico del corpo, l’interpretazione e nel tecnico la scuola italiana ama tanto le batterie. La scuola Cubana, essendo l’ultima tecnica di balletto riconosciuta ufficialmente nel mondo, ha saputo mixare il meglio di tutte le tecniche esistenti, italiana e francese con una solida base Russa, quindi spicca per il suo virtuosismo, piroettes, grandi salti e soprattutto, per i maschi, ti preparano ad essere un gran porter. Ritengo che la scuola cubana per gli uomini sia la migliore al mondo, e lo dicono i numeri: tutte le migliori compagnie del mondo hanno almeno due primi ballerini cubani o derivanti dalla stessa scuola, per la donna preferisco un mix Francese-Russo.
La danza in Italia e nel mondo: lei ha avuto esperienza in tantissimi teatri d’Europa, ma un ballerino per avere successo, deve lasciare l’Italia?
Purtroppo si, in Italia non s’investe sui giovani, tutti i migliori ballerini Italiani sono all’estero! Un perché ci sarà, forse la mancanza di professionalità, di produzioni adeguate o scarsa organizzazione nei teatri? Il fatto è che preferiscono stare fuori dell’Italia.
Data la sua esperienza, sicuramente ha lavorato con tantissimi coreografi. Ne ricorda uno in particolare?
Ho apprezzato tanti coreografi con cui ho lavorato, ma il ricordo più bello è stato il primo, quando ero ancora un bambino al teatro S.Carlo e fui scelto da Roland Petit per il Pipistrello. Ricordo che interpretavo il figlio della coppia principale, avevo un piccolo solo nel primo atto. Si dedicò a spiegarmelo personalmente, nonostante fossi un bimbo, la sua professionalità, competenza e genialità mi rimasero impresse nella mente.
Qual è stata l’Etoile con cui ha avuto il piacere di danzare?
Da anni ormai, calco i teatri del mondo con la mia compagna nella vita e nel lavoro Arianne Lafita Gonzalvez, che ritengo, professionalmente parlando, un’artista dalle doti eccezionali, tecniche ed espressive. Una ballerina stupenda che non cambierei per nessuna. La ballerina che mi ha colpita di più è stata Lucia Lacarra, era in un passo a tre, su musica di Mozart a Budapest. Era eterea, sublime, fantastica sembrava un angelo quando si muoveva, neanche sentivo il suo respiro.
Cosa le piacerebbe fare in futuro, quando non solcherà più i palcoscenici dei teatri?
Sinceramente non ci penso ancora, ma sarà una cosa inevitabile alla fine. Nella mia carriera ho scoperto di avere ottime doti organizzative e manageriali, avendo, per esperienza, aiutato alla creazione d’eventi, gala, o cast artistici. Mi piacerebbe dirigere una compagnia di Balletto, che è il mio sogno nel cassetto.
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