A cura di Maria Luisa Milani
Nel programma del Teatro Team di Bari compare anche la danza con diversi appuntamenti rendendo la stagione una proposta culturale degna di ogni attenzione e considerazione.
Della sezione danza, la compagnia di punta è il Balletto del Sud di Fredy Franzutti – coreografo pugliese, oggi uno dei più noti e apprezzati in Italia -, che ha presentato Romeo e Giulietta domenica 13 dicembre.
Molto molto meglio di tutte le compagnie che vengono dai paesi dell’est Europa con surrogati dei grandi titoli del repertorio romantico, il Balletto del Sud propone rivisitazioni di qualità e gusto raffinato.
Possiamo affermare che il Romeo e Giulietta a cui abbiamo assistito è un esempio di spettacolo di qualità: scene, costumi, luci e danzatori decretano la compagine e il prodotto di prim’ordine e degno dei più illustri palcoscenici d’Europa.
Bravo è Franzutti nel mantenere, anche in momenti così difficili, uno standard alto nelle proposte (mai scade nell’intrattenimento o in scelte musicali non interessanti o azzardate) e nei risultati (solisti e gruppi che denotano talento preparazione e prove).
Molte delle sue proposte sono legate al novecento europeo come il Romeo e Giulietta di Prokof’ev: un vero capolavoro tematico dove ogni personaggio ha il suo motivo di riconoscimento. Celebri temi tradiscono l’attaccamento del compositore, spesso criticato, alla tradizione melodica e nuove sonorità indicano il momento storico di tensioni internazionali che sfoceranno a breve nella seconda guerra mondiale.
Franzutti porta indietro il tempo della vicenda raccontando l’Italia violenta e feudale del medioevo dove alla nobiltà elegante è contrapposto il popolo lacero e affamato che può animare solo una baruffa con dei bastoni.
Immersi nelle pitture di Giotto e Piero Della Francesca si anima la vicenda di Shakespeare e i suoi noti personaggi; ad iniziare da Giulietta, Martina Minniti, un vero talento di movimento dolce con una buona tecnica e arte scenica matura – con la sua morte finale decreta il successo della serata. Affianco a lei Alexander Yakovlev (Romeo) ha una virtuosismo sicuro e ottime possibilità di crescita artistica. Anche se porta a buon fine il compito – e con successo -, potrebbe ancora rendere più naturali alcune pose che risultano un po’ artefatte.
Antagonista, nel ruolo di Tebaldo, ammiriamo Alessandro De Ceglia. Anche se chiude qualche virtuosismo non in maniera corretta, porta a casa il buon risultato di sempre grazie alla sua bellezza scenica e alla sua maturità che lo qualifica un dei migliori ballerini italiani.
Da poco con il Balletto del Sud ma già in un ruolo, Mercuzio, troviamo il giovale Stefano Sacco: un ballerino brillante con ottima tecnica, musicalità e doti teatrali – ancora crescerà. La scena della morte, tra il gruppo di amici che via via comprende che non è una burla del giovane nobile, è una vera perla della serata che ipnotizza il pubblico per tutta la durata. Al quartetto dei protagonisti sui quali Franzutti investe e stringa la vicenda si aggiunge: Serena Ferri che ben interpreta il ruolo della balia, qui un personaggio importante quasi un contro canto alla madre Madonna Capuleti interpretato con carisma e fascino da Federica Resta; degna di nota è la sua disperazione sul corpo esanime di Tebaldo, facendo intuire la presunta relazione tra zia e nipote.
Capuleti è efficacemente interpretato da Andrea Sirianni aiutato dalla sua autorevole corporatura; Frate Lorenzo è interpretato con misura e garbo da Daniel Agudo Gallardo; Benvolio e Rosalina si animano con armonia nelle movenze di Luca Rimolo e Nuria Salado Fusté. Affianco a loro il resto della valida compagnia che dimostra un altro livello di crescita anche a confronto della passata stagione.
Le luci di Piero Calò e le scene di Francesco Palma completano e decretano il successo.
L’enorme sala del Teatro Team risulta piena solo a metà: peccato! Lo spettacolo meritava il sold-out.