CUBITA, cartoline da Cuba un progetto di Elisa Guzzo Vaccarino

Ekodanceproject

Cubita non è solo l’acronimo di Cuba-Italia, ma è anche il nome del caffè più noto a Cuba, caffè che accoglierà gli spettatori prima dello spettacolo che apre il festival.
La serata sarà una grande festa all’insegna dell’universo transculturale caribeño: le performance-creazioni ad alto tasso di danza, “Historia de un adiós” di Laura Domingo e “Cubanología” di Sandra Ramy, portano in scena una sensibilità tutta cubana sulle vicende della vita valendosi di alcuni dei più famosi ritmi e delle più note melodie dell’isola caraibica, musiche assolutamente doc, dal bolero, alla rumba al son.
Cubanología
Coreografia Sandra Ramy Aparicio
Musica potpourri di musica tradizionale cubana: Siboney di Ernesto Lecuona, Guantanamera di Joseíto Fernández e altre
Un ritorno all’eterna questione dell’identità. Una ricerca negli archetipi musicali, nel movimento, nel ritmo, nella gestualità e nelle caratteristiche più autentiche dietro lo stereotipo
Historia de un adiós
Coreografia Laura Domingo Agüero
Musica Veinte años cantata da Omara Portuondo, Un día de noviembre di Leo Brower,
Adiós a Cuba di Ignacio Cervantes con Javier Ruiz al pianoforte e altre
Il ricordo di un amore, la memoria di un tempo dei sentimenti nell’emozione pura della danza.
Interpreti Eko Dance International Project diretto da Pompea Santoro
Cubita, ideato da Elisa Guzzo Vaccarino, è stato reso possibile dalla collaborazione tra Ravello Festival, diretto da Laura Valente, nel programma del progetto speciale europeo ‘Abballamm!’, e Piemonte dal vivo, diretto da Paolo Cantù, che hanno accolto e condiviso il progetto nell’estate 2016, supportando la residenza a Napoli, a cura di Gennaro Cimmino/Compagnia Körper, e a Torino, a cura di Pompea Santoro/Eko Dance International Project, di Sandra Ramy Aparicio, Laura Domino Agüero e del DJ Yoandry Pedroso Hernández
Giornale Armonia Registrato al Tribunale di (Ta) N. 638 del 23/11/2004

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