di Massimiliano Calafatello
Prima nazionale, dall’8 al 13 aprile a Parma negli spazi di Lenz Teatro, per Iphigenia in Tauride. Io sono muta di Lenz Fondazione, seconda parte di un dittico di opere sceniche create da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto a partire dal mito di Ifigenia.
Ad interpretare Iphigenia in Tauride. Io sono muta è Monica Barone, danzatrice dotata di una grande sensibilità performativa maturata in un rapporto profondo e consapevole con la propria specificità fisica; il lavoro, che si avvale delle notazioni coreografiche di Davide Rocchi, è l’esito di una triplice ispirazione: il dramma di Goethe Iphigenie auf Tauris (1787), l’opera di Gluck Iphigénie en Tauride (1779) e la storica azione di Joseph Beuys Titus-Iphigenie, che ebbe luogo a Francoforte nel 1969. Simboli, rituali, azioni autobiografiche della potente performance del 1969 di Joseph Beuys Titus-Iphigenia sono state ispirative per l’Iphigenia in Tauride di Lenz. La biografia della perfomer – Monica Barone – è diventata materiale estetico per un’azione che rende pubblica la propria condizione fisica, il proprio stato, la propria potente volontà di trasformazione del gesto intimo in riscatto dall’imposizione divina, di liberazione dall’ordine politico. In opposizione alla violenza di Titus Andronicus per Beuys e quella del feroce Toante, tiranno di Tauride, nell’Iphigenie auf Tauris di Goethe, i nuovi gesti reali e concettuali di Iphigenia diventano atto di ribellione e di rivolta contro le convenzioni e le norme sociali. Monica Barone, nonostante i numerosi interventi chirurgici al volto cui ha dovuto sottoporsi fin dalla primissima infanzia, coltiva e pratica con disciplina e passione, studiando fin da giovanissima con diversi maestri, danza contemporanea e fotografia. Recentemente è stata interprete di Beatrice nella grande installazione site-specific Paradiso. Un Pezzo Sacro di Lenz Fondazione (2017).
Monica Barone e Elena Sorbi, curatrice dei progetti speciali di Lenz Fondazione, giovedì 28 marzo saranno a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, su invito del British Council e di Oriente Occidente Dance Festival, in occasione dell’open talk Arti performative e disabilità nel regno Unito e Italia. L’incontro, aperto al pubblico, è parte di Movimento libero, progetto internazionale che intende «realizzare un’esperienza concreta di cambiamento, un luogo di partecipazione collettiva e comunitaria caratterizzata da azioni culturali di alto valore artistico, nel quale la diversità sia opportunità e non limite».Dall’8 al 13 aprile, inoltre, Lenz Teatro ospiterà il debutto di Orestea #1 Nidi, prima parte di un articolato progetto triennale di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto dedicato alla tragedia eschilea.
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