Festival Inequilibrio Danza

GLITTER IN MY TEARS3©Piero Taurorid

La 22° edizione del Festival INEQUILIBRIO si terrà dal 25 giugno al 7 luglio, proponendo in 12 giorni opere di teatro, danza, musica e arte performativa.
Uno sguardo sul presente scandagliando le radici di una scena che esce dalla convenzione e invita il pubblico a vedere e soprattutto a immaginare.
Gli spettacoli e gli incontri si terranno a Castello Pasquini (tenso, anfiteatro, auditorium, limonaia, sale e parco) al teatro Solvay,alla spiaggia del Cardellino nella Pineta di Castiglioncello, in bus da Castiglioncello a Vada e ritorno e in mare…

La scena contemporanea è alla ricerca perenne del nuovo, in realtà basterebbe fermarsi e osservare quello che c’è e che c’è stato. La vera sovversione non è oggi ribaltare e trasformare il presente o il passato, ma guardare ad essi per capire come andare avanti. Per questo Inequilibrio, a Castiglioncello dal 25 al 30 giugno e dal 2 al 7 luglio, dedicherà uno spazio nel festival ad alcune firme storiche della danza italiana, generazioni di artisti che hanno segnato alcune tra le più significative tracce autoriali degli ultimi 30 anni. Un’antologia di temi uniti spazialmente e umanamente in un’invenzione festivaliera, che offrirà agli spettatori occasioni preziose per ritrovare il filo tra passato e presente. La compagnia Abbondanza Bertoni presenterà Gli Orbi (ispirato al quadro “La parabola dei ciechi” di Peter Bruegel, immagine dalla quale la compagnia parte per dimostrare, come viene attribuito al pittore stesso, “quanto di equivoco vi sia nell’esistenza umana”. Da qui si costruisce un percorso su di una struttura coreografica martellante…) e la prima traccia del nuovo lavoro: PELLÉAS E MÉLISANDE, Terza parte del progetto triennale POIESIS 2017/2019 (La morte e la fanciulla). Enzo Cosimi torna a Inequilibrio con il nuovo Glitter in my tears- Agamennone. Sul palco tre giovani performer – Alice Raffaelli, Giulio Santolini e Matteo De Blasio – che costruiscono attraverso i loro corpi visioni intime e esistenziali che evocano le figure di Agamennone, Clitennestra ed Egisto. Raffaella Giordano presenterà il suo solo Celeste in cui la scrittura compositiva declina per analogia frammenti del mondo naturale, il cammino si inscrive nel linguaggio del corpo, intraducibile altrimenti e l’io diventa solo il punto di origine della visione. Le prime radici di questo lavoro scivolano in un libro: L’estate della collina di J. A. Baker, bizzarro e misterioso scrittore inglese che racconta e descrive unicamente la natura. Gli MK saranno al festival con BERMUDAS, un lavoro coreografico pensato per un numero variabile di interpreti (da tre a tredici), intercambiabili tra loro, un sistema di movimento basato su regole semplici e rigorose che producono un moto perpetuo, adottabile da ogni performer come una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso. Il lavoro è ispirato dalle teorie del caos, dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia. Cristina Kristal Rizzo con il solo ULTRAS sleeping dances propone un sistema di danze dai temi corporei semplici e lineari, sostenute da una playlist melodica dai toni malinconici e da una serie di oggetti ludici, pensate come habitat che si dispiegano ogni volta in un ambiente irripetibile e unico condiviso con il pubblico. Ospite di Inequilibrio 19 sarà una delle figure più influenti e prestigiose della danza portoghese: Vera Mantero, coreografa, performer, cantante, artista visiva, che presenta a Inequilibrio i suoi tre “soli”: What can be said about Pierre, Olympia e One mysterius thing, said e.e cummings. Dopo i due focus dedicati, nelle precedenti edizioni di Inequilibrio, agli artisti di Iran, Palestina, Libano e Marocco, quest’anno con il progetto Crossing the sea, sostenuto dal MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) e realizzato da sette partner italiani, l’attenzione si sposta al Sud Est Asiatico e all’India e grazie alla collaborazione con Attakkalari Centre for Movement Art di Bangalore (India) che ha aperto gli spazi e nel mese di febbraio, il confronto coreografico a Davide Valrosso e Salvo Lombardo, Inequilibrio ospita lo studio di Davide Valrosso elaborato insieme ai danzatori indiani Arathi A.R., Niharl Pash e Veher Nishad. Sul fronte del Sud Est asiatico, grazie al lavoro condiviso con SIDance (Corea del Sud), ospiteremo Goblin Party e Dandas Art Group. Luna Cenere proporrà il suo work in progress Twin, Progetto selezionato dalla ‘Vetrina della giovane danza d’autore – Azione del Network Anticorpi XL’ coordinata dall’Associazione Cantieri, 2018’. Twin’ costituisce il primo step di un processo. Un frammento, parte di una ricerca più ampia, che ha come tema principale il binomio Natura-Tecnologia. Alessandra Cristiani in CORPUS DELICTI affronta il corpo e le questioni del corpo: materia spirituale, enigma, enormità senza fine. L’esserne contenuti e al tempo stesso estromessi, il disagevole abitarsi perché non se ne riconoscono più gli assi cartesiani o la forza dignitosa, banale, sacra, profana di essere solo corpo, emanazione di corpi. Il corpo è il rifugio che ci inquieta, la ricerca è nel trovarne il nervo.
Collettivo Cinetico proporrà una sfida contro il tempo e i propri limiti con How To Destroy Your Dance in cui Francesca Pennini e i suoi performer danno conto della loro creatività e doti espressive. E’ un gioco, un gioco a essere, a sfidarsi e a mettere alla prova le proprie capacità e resistenza, giocando e mettendosi alla prova con un gusto sadico ma leggero che coinvolge lo spettatore. Marco D’Agostin presenta AVALANCHE. I due esseri umani protagonisti vengono osservati da occhi ciclopici come antiche polveri conservate in un blocco di ghiaccio. Camminano all’alba di un nuovo pianeta, sotto il peso della loro millenaria tristezza. Tutto quello che non è sopravvissuto agisce, invisibile, su tutto ciò che invece è rimasto e che viene rievocato come regola. La danza si pone in una costante tensione verso l’infinito. Gli occhi socchiusi, come a proteggere lo sguardo dalla luce accecante di un colore mai visto, afferrano l’abbaglio di un’estrema possibilità: una terra di sabbia e semi sulla quale qualcuno imparerà nuovamente a muoversi, dopo che anche l’ultimo archivio sarà andato distrutto. Silvia Gribaudi debutta a Inequilibrio con GRACES, un Progetto vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019.
Chi sarebbero oggi le tre grazie? Si chiede Gribaudi nello spettacolo. Cosa significa grazia?
Come e in quanti modi si può esprimere /interpretare? Graces è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica. Le 3 figlie di Zeus -Aglaia, Eufrosine e Talia- erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità. In scena tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) e un corpo femminile (Silvia Gribaudi) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura.
Salvo Lombardo sarà a Inequilibrio con EXCELSIOR Nel 1881 su coreografie di Luigi Manzotti, al Teatro alla Scala di Milano debutta il Gran Ballo Excelsior, uno dei balli italiani dell’Ottocento di maggior successo che celebra la grandezza della civiltà contro l’oscurantismo che costringe i popoli. Salvo Lombardo, guida della compagnia Chiasma, si interroga su quale è oggi l’eredità culturale di quell’idea di Occidente della fine del XIX secolo. Quali iconografie e quali immaginari del Gran Ballo Excelsior riemergono oggi, in forme apparentemente diverse, nelle rappresentazioni degli ‘altri’, nel disegno dei corpi, e nella negoziazione delle relazioni tra Europa e ‘resto del mondo’? La pièce costruita da Lombardo non vuole essere un riallestimento del balletto, quanto piuttosto una sua ri-mediazione che si sofferma sugli immaginari stereotipici che il presente ripropone attraverso i suoi linguaggi, le sue raffigurazioni e i suoi media. La Compagnia Panzetti Ticcone, due danzatori italiani che vivono a Berlino tornano a Inequilibrio con un nuovo lavoro H A R L E K I N G . Industria Indipendente e AnnaMaria Ajmone presenteranno la prima nazionale di ATTIKA composto da tre site specific con unico tema conduttore: Tre paesaggi per sette azioni. E’ proprio “la Natura” contenuta in questi luoghi che ci ha offerto alle artiste la possibilità di moltiplicare i significati, alterare e ridefinire gli spazi e considerare i paesaggi come terreno di scritture, archeologie e interconnessioni. “Attraverso interventi, presenze, e occupazioni temporanee ambientali possiamo provare ad allenare il nostro sguardo e i nostri corpi a una nuova forma di esistenza.” Paola Bianchi, ha accompagnato il progetto di Nerval Teatro Treffen. Il lavoro è il risultato di un ciclo di laboratori condotti da Paola Bianchi e Nerval Teatro, con gli attori e le attrici del Laboratorio Permanente e un gruppo di allieve del Liceo Coreutico Niccolini Palli di Livorno. Treffen è un intreccio continuo di parole e corpi, abilità e sguardi, esperienze e metodi, intelligenze e poetiche, un’indagine sull’incontro con l’utilizzo del metodo ELP e un affondo tra le parole di Pinocchio: Un libro parallelo di Giorgio Manganelli. Un terreno di libertà dove sviluppare conoscenza reciproca e possibilità creative.
Valerio Sirna/Elisa Pol debutteranno infine al festival con la trilogia di I giardini di Kensington

Il programma di danza di Inequilibrio 2019 è dedicato a Lucia Latour, coreografa, architetta scomparsa ad Aprile, che a partire dagli anni Settanta, come ricorda Francesca Pedroni “si è occupata con determinazione e focosa lucidità della danza in relazione mobile e sperimentale con la scultura, la pittura, l’architettura, la musica, le nuove tecnologie… Una innovatrice, un’amante della libertà, una creatrice intransigente quanto acuta, sempre pronta a rimettere in discussione tutto, costasse quel che costasse, con se stessa, i suoi collaboratori, i suoi mai banali danzatori.” Molti sono i danzatori, coreografi, artisti e studiosi di ogni campo che con lei sono cresciuti e confrontati nel corso degli anni. Nel 1992 Lucia Latour si fece portavoce del Manifesto di Scandicci sulla danza come arte contemporanea, firmato insieme ad altri protagonisti della coreografia italiana d’autore, tra i quali Enzo Cosimi, Virgilio Sieni e Giorgio Rossi.
Giornale Armonia Registrato al Tribunale di (Ta) N. 638 del 23/11/2004

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