Il Balletto di Siena in Spagna per spiegare ai bambini il mondo del Teatro

balletto

Il 13 novembre il Balletto di Siena e il suo direttore artistico Marco Batti saranno ospiti a Terrassa per un workshop sul mondo del teatro interamente rivolto ai bambini. Un progetto inedito, altamente educativo che vedrà coinvolti circa 100 ragazzi delle Scuole Statali della città spagnola.
Un invito prestigioso per Marco Batti e il Balletto di Siena, ricevuto da una realtà che si è consolidata negli anni come un istituzione fondamentale per l’attività teatrale catalana, diventata oggi punto di riferimento per tutta la Spagna.
L’obiettivo del progetto a cui la realtà senese è stata invitata a partecipare, é quello di rivitalizzare con laboratori creativi e pratici il rapporto tra i giovani e il mondo del teatro, educare grazie alle abituali materie scolastiche, “questo nuovo pubblico” ad una corretta ma emozionante visione dello spettacolo.
Inoltre il direttore artistico dell’Ateneo della danza sarà per una settimana maestra d’eccezione per gli allievi dell’ultimo anno dell’Istituto.
Il compito di Marco Batti sarà quello di raccontare, attraverso l’uso della storia e della letteratura, la grande opera in tre atti “Butterfly”, lo spettacolo che andrà in scena il giorno dopo a Barcellona.
Il balletto di Siena si esibirà infatti il 14 novembre nel teatro della città con l’opera coreografata dal direttore della compagnia senese. Sul palco insieme gli affermati coreuti della compagnia, anche più di 20 allievi selezionati dal Maestro Batti durante le due settimane di collaborazione all’interno dell’Istituto di Teatre di Barcellona. Insieme realizzeranno un corpo di ballo inedito che si esibirà in una “Madame Butterfly” particolare, centrata su una figura femminile caparbia, elegante e sofferente.
La coreografia è firmata dal Maestro Batti, le sonorità sono state rielaborate dal grande Riccardo Joshua Moretti, nuovamente gomito a gomito per portare in scena la loro “Butterfly”. Ispirandosi all’opera di Giacomo Puccini e al libretto di Giacosa. Drammaturgicamente, nello spettacolo si esalta l’incredibile caparbietà di Butterfly, donna vittima dei propri sentimenti e del senso di una quasi dovuta sottomissione, accostandola ad elementi scenografici posti a simbolo delle navi. Quelle navi che in giovinezza le permetteranno di conoscere l’amore, che le strazieranno per anni un cuore pieno di malinconica speranza e che, alla resa dei conti, porteranno davanti agli occhi di questa donna e madre innamorata il più grande dolore. Tutto ciò avviene senza fossilizzarsi sull’immagine del singolo danzatore che interpreta “il personaggio”, ma identificando cromaticamente le figure chiave. Il bianco, limpido e morale, per Butterly interpretata da Camille Granet; il nero per Pinkerton, in Giuseppe Giacalone, ma anche per tutto ciò che racchiude mistero e oscuro presagio, concludendo con la semplice e serena nudità per il Bambino, il solista Filippo del Sal, e per ciò che, incoscientemente, diventa parte integrante di un’immortale storia d’amore.
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