di Eleonora Arnesano
Street choreographer dotato di eccezionale talento, Kikko Alfeo è di origini tarantine: ha iniziato a studiare danza a 12 anni e si è diplomato presso la Cruisin. Da allora Kikko ne ha fatta di strada: è stato selezionato per studiare alla scuola dell’Hip Hop School di Latina diretta da Omid Ighani. E’ fondatore e coreografo dei Wipla, un marchio riconoscibile tra tutte le varie offerte artistiche per lo stile, la cura del particolare e l’abbandono degli stereotipi. Collabora con MTV Music awards, MTV mobile, Battiti live, e con il noto dj David Guetta in tournè mondiale. E’ Produttore e coreografo della compagnia musicale Aldo Liotino e del musical “Shakespeare in rock musical”, rivisitazione in chiave rock dell’opera Romeo e Giulietta, attualmente in tourneè europea. Fondatore dell’Around Europe dancers, portale della danza europea dedicato a ballerini, coreografi, registi da introdurre nel mondo dello spettacolo, è sempre in giro per l’Europa a selezionare ballerini per il nuovo videoclip della cantante italiana Joan Thiele residente a Berlino. Attualmente è produttore e coreografo dei Clan-destini. Dopo l’ultimo stage tenuto il 10 dicembre a Bucarest, la redazione lo ha incontrato per rivolgere alcune domane.
Ciao Kikko e benvenuto su Danza News.
Dopo varie esperienze nel mondo della danza, come ti sei accostato alla coreografia ?
Dopo svariati anni di lavoro come ballerino e come insegnante, ad un certo punto ho capito che mancava qualcosa che mi potesse soddisfare piú di tutto, per rendere il mio percorso artistico completo. Da questo momento ho iniziato ad immaginare e fantasticare su molteplici temi provenienti da tutto ciò di negativo che ci circonda, per poi cercare di far uscire attraverso il linguaggio corporeo, l emozione necessaria affinché tutto si trasformi in positività…..appena capito questo anni fa, ho iniziato il mio percorso coreografico , puntando sempre al meglio.
Quali esperienze sono state importanti per la tua formazione di coreografo e da cosa trai ispirazione per le tue coreografie?
Esperienze ne ho avute tante per la mia crescita coreografica, ma credo siano insufficienti per determinare la mia posizione nel mondo della coreografia. In realtà non sono sempre ispirato a far uscire quel dettaglio fondamentale che rappresenti il tema della coreografia, però ci sono dei momenti di vita in cui anche guardando semplicemente un oggetto o un volto di una persona, mi portano alla realizzazione registica dello spettacolo. Per cui non ho una base sistematica di ispirazione, bensì, dei momenti in cui devo assolutamente esplodere.
Durante le selezioni in giro per il mondo, qual è la caratteristica che ricerchi maggiormente in un ballerino?
Le audizioni e i workshop in giro che mi danno la possibilità di selezionare ballerini per le varie produzioni di cui ne sono art director e coreografo mi spingono a ricercare delle caratteristiche fisiche ovviamente differenti dalle nostre mediterranee, oltre che cultura e tradizioni. Le mie selezioni variano a seconda della produzione che si sta mettendo su per cui il fine è sempre diverso a partire da videoclip musicali, show teatrali, spot pubblicitari…ricerca di caratteristiche e stili di danza differenti ma prima di tutto , rispetto ed educazione per il prossimo…fondamentale
Clan-destini e il richiamo alla mafia: non pensi che trattare questo argomento sia arduo e insidioso?
Clan-destini nasce da una profonda ricerca e studio del tema mafia, per cui la rappresentazione dello stesso potrebbe suscitare forti emozioni personali sia al pubblico che ai danzatori. Ma il punto fondamentale è che sono il primo a rappresentare questo tema nel mondo ballettistico e sono molto tranquillo perché il mio messaggio non è né contro la mafia e né con la mafia, in quanto rappresento attraverso la danza la storia della mafia italiana con un taglio ultramoderno e contemporaneo …per cui parliamo di cenni storici del nostro paese…Prodotto dalla Move up Production in Clan-destini si fondono stili innovativi, si aprono nuovi orizzonti sperimentali, si lanciano nuove mode di interpretazione audio-visiva, anche attraverso la produzione di suoni elettronici alternativi. Danza hip hop contaminata dalle linee contemporanee.
Momenti di danza in un’era digitale: In rapporto agli anni Novanta, cos’è cambiato oggi nella danza italiana, e cosa sarebbe necessario che cambiasse?
Purtroppo social e media nell’ultimo decennio hanno cambiato la cultura tradizionale della danza. Il pensiero della danza negli anni 90 era ben differente poiché si metteva al primo posto la disciplina e poi il resto. Ma oggi è tutto il contrario, si può diventare ballerini di programmi televisivi anche semplicemente con un fisico adeguato e con una aria di superiorità verso il mondo. Stessa cosa nel settore in cui si insegna a danzare. Parlando di anni 90 si parla di diploma attestato e tanto sacrificio. Parlando di oggi si può dire tranquillamente che tutto ciò non serve, può insegnare chiunque, può coreografare chiunque, può illudere chiunque….triste realtà.