Kinkaleri Allo SpazioK di Prato

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di MAssimiliano Calafatello
La Kinkaleri continua la sua avventura di sperimentazione e ricerca con Real Good Time, nuovo episodio del progetto produttivo pluriennale All, realizzato in collaborazione con Tempo Reale.
Allo SpazioK di Prato sabato 16 gennaio 2016 alle ore 21.30 e il giorno dopo, domenica 17 gennaio, alle ore 17, Kinkaleri proporrà questo lavoro molto interessante che nasce dall’interfogliarsi armonioso di diverse dinamiche espressive che puntano alla ricerca e alla scoperta di nuovi spazi vitali per la sperimentazione artistica e la libertà espressiva dell’individuo.
Jacopo Jenna e Marco Mazzoni interagiscono con un sonoro direttamente prodotto dalla scena, captato da sensori e manipolato dal vivo da Francesco Casciaro di Tempo Reale (il Centro di ricerca, produzione e didattica musicale fiorentino fondato da Luciano Berio nel 1987).
La forma canzone di un testo come quello di Real Good Time Together di Lou Reed viene approcciato attraverso il gesto e il suono per sviscerarne le potenzialità espressive inusitate.
Oltre alla traduzione corporea del testo poetico, caratteristica fondante di tutto il progetto All!, questa singolare relazione apre nuovi scenari rispetto ai precedenti affondi di Kinkaleri sull’alfabeto: se gli altri episodi potevano in maniera più univoca essere fruiti dal pubblico come “performance”, o “spettacolo”, Real Good Time ibrida queste forme alla categoria “concerto”, ponendo una domanda sulla propria ricezione. È teatro? È danza? È performance? È un concerto? È tutto fissato? È improvvisato? Real Good Time elude la possibilità di essere collocato in una categoria: strumento principe, negli universi dello spettacolo dal vivo, per rintracciare caratteristiche testuali a cui riferire significati e valutare, a partire dall’individuazione di uno scarto rispetto all’aspettativa, la proposizione performativa a cui si partecipa. Real Good Time è un pervicace esercizio di libertà che, a partire dalla propria inclassificabilità, offre un’occasione per guardarsi guardare un gioioso atto linguistico che si compie nel qui e ora di un inedito incontro fra chi fa e chi assiste.
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