di Massimiliano Calafatello
“E’ forse il mio lavoro più contemporaneo.”
Così Roberto Zappalà definisce la sua ultima creazione,I am Beatiful che verrà presentata dalla Compagnia Zappalà Danza il 18 marzo presso il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara. La nuova produzione è il culmine del progetto Transiti Humanitatis avviato nel 2014. “I am beatiful” è un lavoro raffinato, di grande potenza concettuale, che attinge la sua ragion d’essere negli “ studia humanitatis” che nel quattrocento indicavano gli studi letterari volti a formare la persona.
Roberto Zappalà indica come nuovo oggetto degli “studia” la corporeità con le sue dinamiche e la sua infinita cifra espressiva, componendo sotto gli occhi dello spettatore una scrittura coreografica in cui la naturale bellezza del corpo diventa elemento fondante e luogo di passaggio verso la consapevolezza dell’esistere poiché “occorre avere un corpo per trovare un’anima”.
Il titolo dello spettacolo è suggerito dalla scultura di Rodin che a sua volta è ispirata al primo verso di una poesia di Baudelaire La Beauté: «Je suis belle, ô mortels! comme un rêve de pierre ». Il sogno di pietra si trasfigura nel movimento attraverso una lingua che ha la sua grammatica e la sua sintassi nei nervi e nelle giunture, nei fremiti e nei sussulti. In “I am beautiful”, attraverso il corpi dei danzatori, è la danza stessa a parlare in prima persona, a dichiararsi bella e mentre afferma se stessa si rende conto che la bellezza che vorrebbe raggiungere non è mai una risposta o una soluzione ma sempre un interrogativo e una ricerca incessante. È come se alla base di tutta la danza ci fosse un principio d’incertezza. Incertezza che è anche quella della bellezza.
La contemporaneità del gesto coreografico che ne consegue consiste proprio nell’esaltare questa incertezza, questo tendere verso, piuttosto che affermare L’elemento musicale, in questo spettacolo, vedrà in scena una bandi Lautari che interpreta un tappeto sonoro che possiamo definire ambient/folk molto percussivo.
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