La stagione 2019 2020 del Teatro Cantiere Florida

Laborazione

CALENDARIO STAGIONE DANZA 2019/2020

sabato 26 ottobre, ore 21.00
PRIMA ASSOLUTA
COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
PELLEAS E MELISANDE
Balletto cine-coreografico
regia e coreografia Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
con Eleonora Chiocchini, Cristian Cucco, Michele Abbondanza
musicheArnold Schönberg, Peeleas und Melisande, Op. 5
liberamente ispirato all’omonimo dramma di Maurice Maeterlink
disegno luci e direzione tecnica Andrea Gentili
collaborazione al progetto Danio Manfredini
produzione video JumpCut
realizzato da Sebastiano Lucia Insinga e Simone Cargnoni
sound design Philippe Gozlan
make up artist Lucia Santorsola
organizzazione Dalia Macii
amministrazione e ufficio stampa Francesca Leonelli
produzione Compagnia Abbondanza/Bertoni
con il sostegno diMiBAC – Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Provincia Autonoma di Trento – Servizio Attività Culturali, Comune di Rovereto – Assessorato alla Cultura

Presentiamo qui lo spettacolo Pelleas e Melisande terza e ultima parte del progetto Poiesis. Dopo aver indagato il “femminile” con Franz Schubert e il “maschile” con Charles Mingus, assistiamo all’incontro dei due pianeti, Venere e Marte. Con La morte e la fanciulla ed Erectus le due orbite apparivano circoscritte e precise e ora sembrano convergere in una rotta di collisione; fuse e confuse meteore impazzite e destinate, in quanto diverse, alla disgregazione.
Mettiamo in scena uno dei problemi eterni dell’umanità nella forma di fiaba senza tempo: l’amore del cuore, l’amore della carne e la necessità di farli coesistere all’interno della società e di un contesto istituzionale.
Fonte di libera ispirazione è stato il testo simbolista di Maurice Maeterlinck che ha come argomento l’amore proibito e predestinato dei personaggi del titolo ma soprattutto è stata la musica di Arnold Schönberg la nostra vera guida passo dopo passo e motore di tutto il lavoro.
Per quanto riguarda l’argomento, siamo di fronte alla classica trama del triangolo amoroso; lo svolgersi dei fatti, viene da noi qui utilizzato come semplice sottotraccia per una doppia narrazione parallela:
– quella coreografica, affidata alla danza dei tre interpreti, riservata allo spazio scenico, disegnata rigorosamente sulla musica e con il compito di condurre lo spettatore attraverso il percorso tracciato da Maeterlinck;
– quella cinematografica, affidata al “film” di Pelleas e Melisande, proiettato su di un grande schermo situato sul boccascena che appare come una parete-filtro tra gli spettatori e il palco con il compito, attraverso il flusso di immagini, di restituire in chiave simbolica e astratta l’aspetto più psicologico, interiore ed emotivo dei personaggi.
Lo spettatore viene così esposto ad un costante doppio piano di lettura trovandosi nelle condizioni di poter accedere a un ulteriore livello di interpretazione (il terzo), figlio della mescolanza, sovrapposizione, imposizione uno sull’altro degli altri due elementi (scena e film): uno stato di coscienza artistico più personale ed intimo, inaccessibile se non a sé stessi. Forse assoluto. Rischiosamente poetico.

venerdì 22 novembre, ore 21.00
PRIMA ASSOLUTA
TOMMASO SERRATORE
MR FURRY
ideazione e interpretazione Tommaso Serratore
luci Eleonora Diana
musiche Gabriele Ottino
coproduzionePerypezye Urbane, Versiliadanza
si ringrazia MCF Belfioredanza

In una dimensione metafisica in cui suono e luce definiscono l’ineffabile progresso del tempo, si svela MrFurry, un essere consumato nei suoi desideri, che procede alla ricerca di una sua singolare verticalità, disegnando nel profondo nero un universo estetico evolutivo.
Testimone, attraverso il respiro del corpo, dell’inarrestabile flusso dell’essere, MrFurry con fiducia avanza, senza scopo e senza giudizio, contro ogni previsione. Vuole preservare l’urgenza originale della propria esistenza, quella sincera e pura, attraverso un’invettiva liberatoria contro le sovrastrutture, per ricercare quelle attitudini che si mettono in atto nell’incessante tentativo di giungere a uno stato di felicità, piacere e leggerezza.
«Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre occupati del passato e dell’avvenire. Non pensiamo quasi mai al presente, o se ci pensiamo, è solo per prenderne il lume al fine di predisporre l’avvenire. Il presente non è mai il nostro fine; il passato e il presente sono i nostri mezzi; solo l’avvenire è il nostro fine. Così, non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e, preparandoci sempre ad esser felici, è inevitabile che non siamo mai tali» Blaise Pascal
MARIA VITTORIA FELTRE | LUCA ZANNI
SUI LEGAMI
performanceideatadurante U.F.O. Art&Sound Festival
in collaborazione conAss.Cult. MIGMA
progetto prodotto e sostenuto da Company Blu / SESTO TRAM – Teatro di Residenza Artistica Multipla
creazione e interpretazione Maria Vittoria Feltre e Luca Zanni
elaborazione sonora COMRADE – Matteo Santini
consulenza tematica Anna Feltre, dott.ssa di ricerca in Astronomia presso SISSA/Trieste e Paolo Panci, dott. di ricerca in Fisica Teorica presso LNGS/L’Aquila
Sui legami nasce dall’interesse verso alcuni aspetti scientifici della dinamica che possono avere dei parallelismi con il corpo umano in movimento e il suo stare ed esistere nello spazio. Il progetto si basa sulla ricerca di un possibile linguaggio performativo in grado di trasformare teorie e scoperte della fisica in un’opera coreografica. Movimento costante, forza di gravità, relazione tra spazio e tempo, relazione tra massa e energia sono aspetti fondamentali che regolano la realtà in cui esistiamo, nell’infinitamente grande e nell’infinitamente piccolo, comportando a priori anche un legame intrinseco tra corpi performanti. Lo sviluppo concettuale dell’azione coreografica verte pertanto ad uno studio sul corpo atto a vivere un fenomeno fisico inteso come viaggio capace di testare alcune leggi fisiche, portando i due danzatori in scena a scindere dal normale senso intuitivo di relazione tra gli stessi e facendosi così rappresentanza di immaginari macro e micro della materia e degli aspetti della realtà non percepibili ad occhio nudo. La dimensione musicale di Sui Legami segue il medesimo sviluppo concettuale della coreografia, essendo la tecnica e la teoria musicale dirette conseguenze degli effetti sensoriali che hanno i fenomeni naturali sul corpo umano.

venerdì 6 dicembre, ore 21.00
SILVIA COSTA
MIDNIGHT SNACK
azione, scenografia Silvia Costa
suono Claudio Rocchetti
produzioneXing/Raum

Silvia Costa e Claudio Rocchetti presentano in anteprima per il Teatro Cantiere Florida il secondo capitolo del dittico ispirato alla figura della poetessa italiana Amelia Rosselli. Se in Midnight Snack viene incorporato il suo sguardo inquieto che non trova una collocazione, sempre oscillante tra un dentro e un fuori, il giorno e la notte, la realtà e il sogno, in Upon the hearing of certaindissonances, ci spostiamo fuori dai muridi quella dimensione intima, attraversiamo quegli spessori domestici per dare concretezza alle voci di quell’allucinazione notturna. La poesia della Rosselli diventa un sistema di pensieri e di suoni che se da una parte produce gesti di choc, dispendio di energia e brividi corporei, dall’altra si fa labirinto sonoro dell’inconscio, dove attraverso l’uso di suoni qualsiasi, vocali, oggettuali, picchiati, strusciati e registrati, il grido disperato e fragile della fanciulla si fa urlo spietato del mostro.
Midnight Snack è un’intensificazione di azioni e trame che si accendono quando tutto intorno tace e dovrebbe riposare. È un’attività inappropriata, un’affamata pulsione adolescenziale che si nutre saccheggiando selvaggiamente la cattedrale poetica eretta da Amelia Rosselli, poetessa della ricerca, che ha fatto del verso un problema musicale, del contenuto una pulsione psichica. Le chiediamo che ci dia parola. Pensiero, corpo, suono. Entriamo di soppiatto nei suoi urti e allarmi, nei suoi collassi e controlli, nel suo territorio di allucinazione. Ci facciamo trascinare in una vertigine linguistica e dei sensi che deforma, corrode, spacca, intacca con acidi la fotografia del reale. Incorporiamo il suo sguardo inquieto che non trova una collocazione, sempre oscillante tra un dentro e un fuori, il giorno e la notte, la realtà e il sogno. Nella notte immobile qualcuno veglia. Si nutre, pensa, parla, prepara, costruisce, si ferma, si affanna.
Dai tabaccai metà delle sigarette erano drogate. Intanto i telefoni saltavano, le conversazioni telefoniche erano ascoltate e si udivano addirittura reazioni psicologiche di divertimento o di minaccia. Venivo auscultata. Nell’aria, in casa, v’erano rimbombi e come lontane conversazioni. Una notte mi svegliai soffocando, e sentii come la stanza piena d’onde elettromagnetiche, e me con le gambe addormentate e formicolanti (Amelia Rosselli).

mercoledì 18 dicembre, ore 21.00
ERIKA SILGONER | ESKLAN | DANCEHAUSPIÙ
4 JOHN
uno spettacolo di Erika Silgoner
in scena da 5 a 7 danzatori
musica John Cage
produzioneEsklanArt’sFactory
con il sostegno diDANCEHAUSpiù

Omaggio al geniale compositore americano del Novecento John Cage. Uno studio sul suono, sull’assenza di suono e sulle reazioni al suono stesso.
L’uso dell’istintività legata al movimento è di basilare importanza nella costruzione di questa piece. Il danzatore percorre dei binari già tracciati, ma le varianti, in mano al pubblico alle sue reazioni volontarie ed involontarie, rendono lo spettacolo sempre onesto e mai realmente replicabile. Lo spettatore, più che mai parte attiva all’interno dello spettacolo, vive anch’esso dinamiche contrapposte: dapprima verosimilmente insicuro rispetto a reazioni istintive che potrebbero essere giudicate “disturbanti” per lo spettacolo stesso, soffoca il proprio istinto all’azione, quasi a non assumersi responsabilità, rapidamente, non appena si accorge di essere “ospite” gradito, accetta con entusiasmo di diventare parte attiva nel dialogo. L’opera è un’analisi ironica e divertita sull’attuale condizione culturale con un retrogusto di amarezza e disillusione per la mollezza dell’uomo che ci permette ad abituarci al tutto, anche alla totale assenza di cultura.

sabato 11 gennaio, ore 21.00
PRIMA ASSOLUTA
SERENA MALACCO
ALL AROUND ME
ideazione e coreografia Serena Malacco
danza Stefano Beltrame, Louis-Clément da Costa, Ana Luisa Novais, Alice Raffaelli
musica live Roberto Dellera, Milo Scaglioni
light design Marvin van den Berg
immagini scenografiche Attilio Marasco
drammaturgia Caterina Piccione
sound design Paolo Daniele, Federico Moschetti
produzione e diffusioneLouisaLow
comunicazione N.G.Y. Sagl
repertorio musicale Grantchester Meadows (Pink Floyd), Little Johnny Jewel (Television), We All Make The Flowers Grow (Lee Hazlewood)
con il sostegno diMénagerie de Verre, Teatro Cantiere Florida, Anghiari Dance Hub, Versiliadanza, Università San Raffaele, Il Giardino delle Ore
AllAround Me è la vita che vediamo scorrere ogni giorno davanti ai nostri occhi, i movimenti inconsapevoli e le traiettorie sparse. Gesti malinconici e vivaci esplorano speranze, turbamenti, ricordi, allegrie e nostalgie. Con la sua delicatezza selvatica, con il suo desiderio senza oggetto, con il suo passato presente, AllAround Me si pone al confine che confonde il caldo e la luce, come la mollezza che prende d’estate e la fantasticheria di essere soltanto ciò che si è.
Lo spettacolo, interpretato da danzatori e musicisti, è un’opera contemporanea divisa in tre atti, sulle note di canzoni pop-rock. La relazione tra la danza contemporanea e la musica leggera è un tratto distintivo nel lavoro di Serena Malacco.
La coreografa indaga un dominio ancora insondato: il dialogo possibile e sorprendente tra la grammatica musicale delle canzoni e il vocabolario anatomico del movimento. Distante da tappeti sonori e da partiture di rumori indistinti, AllAround Me si muove nelle maglie di una musica suonata e cantata. Lo stato d’animo appartiene all’istante musicale, i gesti della coreografia stanno alla musica come le immagini cinematografiche stanno al ritmo del montaggio. AllAround Me isola e sospende il gesto naturale, alla maniera di una cinepresa. Viene a delinearsi, così, una visione cinematografica della danza che riflette e vive il movimento stesso della vita.

venerdì 7 e sabato 8 febbraio, ore 21.00
PRIMA ASSOLUTA
LEONARDO DIANA
IN SEZIONE AUREA
coreografia Leonardo Diana
scenografia virtuale Nicola Buttari
interpreti Luna Cenere, Isabella Giustina, Leonardo Diana
disegno luci Gabriele Termine
costumi Lucia Castellana
organizzazione Elisabetta Bartolini
promozione Filippo Figone
produzioneVersiliadanza
con il sostegno diMiBAC – Ministero Beni e Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze

In sezione aurea è un progetto interdisciplinare su alcuni aspetti della figura di Leonardo da Vinci in collaborazione tra Leonardo Diana, lo scenografo virtuale Nicola Buttari e le danzatrici Luna Cenere e Isabella Giustina. La ricerca vuole approfondire gli aspetti matematici del genio fiorentino per elaborare nuove scritture coreografiche nella relazione tra danza e video mapping creando un contesto immersivo dove gli interpreti vivono in costante interazione con le proiezioni. La multidisciplinarietà del lavoro si concretizza nella relazione tra le diverse discipline (danza, video arte e musica) che, grazie all’uso di precise leggi matematiche, quali la sezione aurea e la sequenza numerica di Fibonacci, ricercano un linguaggio comune per la scrittura drammaturgica dello spettacolo. I corpi si inseriscono come elementi architettonici in movimento all’interno del contesto spaziale delineato dalle grafiche video elaborate seguendo precisi logaritmi matematici legati alla sequenza numerica di Fibonacci.

venerdì 14 e sabato 15 febbraio, ore 21.00
evento speciale a cura di Elsinor
TEATRO DELLA TOSSE | BALLETTO CIVILE
AXTO
Oratorio per corpi e voci dal labirinto
testoEmanuele Conte
regia diEmanuele Conte e Michela Lucenti
coreografieMichela Lucenti
impianto scenicoEmanuele Conte
luciAndrea Torazza
costumiDaniela De Blasio
rielaborazioni musicali Massimo Calcagno
collaborazione al testoElisa D’andrea, Luigi Ferrando
assistenti alla regiaAlessio Aronne, Natalia Vallebona, Ambra Chiarello
conMichela Lucenti, Maurizio Camilli, Emanuela Serra, Filippo Porro, Alessandro Pallecchi, Francesco Gabrielli , Aristide Rontini, Lisa Galantini, Enrico Casale
performer nel labirinto Attilio Caffarena, Pietro Fabbri, Francesco Gabrielli, Luca Hardonk, Gianluca Pezzino, Arabella Scalisi
direttore di scenaRoberto D’Aversa
elettricistaDavide Bellavia
macchinistaFabrizio Camba
attrezzistaRenza Tarantino
sartaAnna Romano
produzioneFondazione Luzzati-Teatro della Tosse, Balletto Civile, Artisti In Piazza – Pennabilli Festival

Emanuele Conte e Michela Lucenti portano in scena il mito del Labirinto e del Minotauro: la compagnia di danzatori, attori e cantanti del Teatro della Tosse e di Balletto Civile dà corpo e voce a questo racconto, epico e familiare, in uno spettacolo che nasce dalla terra e dal sudore. Dalla terra affiorano pochi mobili e suppellettili come se un appartamento fosse stato invaso dal fango di un’alluvione e poi fosse riemerso in parte. L’ambiente nel quale il mito del Labirinto e del Minotauro viene celebrato è la casa e i protagonisti, a officiare il rito, sono i familiari. Il “mostro” ora è chiuso tra le mura domestiche.
Cos’è il labirinto? Un posto dove perdersi, o un posto dove nascondere quello che ci fa paura? Una prigione, un manicomio, un’isola. Entriamo nel labirinto, il cervello umano, perdiamoci, lasciamo un filo rosso dietro di noi per ritrovare l’uscita, o forse l’entrata. Un percorso che parla di solitudine estrema e dei muri, che dovrebbero proteggerci e che invece non fanno che consolidare il nostro isolamento. Avidamente ricerchiamo la luce e riemergiamo dall’architettura infernale dei nostri pensieri solo dopo aver abbandonato lungo la strada un cadavere, o forse un guscio che non ci serve più e voltandoci indietro scopriamo che il mostro aveva il nostro volto.

domenica 5 aprile, ore 21.00
CLAUDIA ROSSI VALLI | TOMMASO MONZA
MARY’S BATH
coreografia e danza Claudia Rossi Valli e Tommaso Monza
assistente Marco Bissoli
disegno luci Andrea Gentili
voce registrata Fabio Pagano
produzione Natiscalzi DT, Compagnia Abbondanza/Bertoni
con il sostegno diLeim Project

Mary’s Bath è uno studio sospeso fra terreno e divino, una danza intima che si svela. Mary ci invita a guardarla da vicino, a condividere con lei la paura e la verità del divenire. Un Angelo si abbandona, per la prima volta, ad una confidenza, ad una confessione fisica. Mary’s Bath è un progetto di ricerca che ha come tema di sviluppo l’Annunciazione. Non parla però di religione.
L’attenzione si concentra piuttosto sulla storia di iconografie, simbologie e testi legati al tema dell’Annunciazione che da sempre accompagnano la nostra cultura: dal medioevo, al rinascimento, ad oggi. Non c’è giudizio, ma due personaggi che si svelano e definiscono poco a poco, tra slanci lirici e dialoghi di corpi ironici: Mary (gioiosa? fragile? consenziente?), e l’Angelo (orgoglioso? solo? innamorato?). Purezza diventa sensualità, il sensuale tramuta in divino, finché ciò che è stato narrato si confonde e lascia spazio all’essere: di carne e meraviglia. Mary’s Bath è anche una riflessione sulla vita a partire dal suo punto di partenza: il concepimento. La maternità come scelta o accettazione, come desiderio o come ruolo da ricoprire. Da qui un interrogativo sulle aspettative a cui la società ci sottopone, e sul come decidiamo di assecondarle o trasgredirle.

venerdì 24 aprile, ore 21.00
LEONARDO DIANA | MARTA BEVILACQUA
VERSILIADANZA | COMPAGNIA AREAREA
R.O.S. RESEARCH OPEN SPACE | OPUS BALLET CENTRO COREOGRAFICO
LABORAZIONE 2020
regia e coreografia Marta Bevilacqua, Leonardo Diana
in collaborazione con R.O.S. Reasearch Open Sapce e Opus Ballet Centro Coreografico

Marta Bevilacqua e Leonardo Diana sono due coreografi che lavorano attivamente da più di 10 anni nel panorama italiano e internazionale. La loro collaborazione nasce da un profondo rispetto verso la propria metodologia di lavoro e da un comune approccio nella ricerca sul movimento, che si concretizza nel 2015 con la coreografia a quattro mani Narciso_Io, e continua tutt’oggi nella realizzazione di progetti comuni.
Danzare è sempre provare meraviglia. Armonica o frastagliata, essa parla del nostro modo di abitare il mondo o di rifuggirlo, racconta la nostra cinestetica. Affrontare il tema del sogno con il linguaggio della danza vorrà dire conoscere il proprio centro e le proprie periferie, cimentarsi in esplorazioni di improvvisazione motoria capaci di liberare la nostra parte onirica. Riflettere sulla presenza e sull’assenza, sullo spostamento dinamico, sulla immobilità che sconfina con la sola danza dell’immaginazione. Il seminario è rivolto a danzatori ed attori e l’unica tecnica richiesta è quella dell’ascolto e della partecipazione attiva al lavoro.
Obiettivi dell’intervento: aiutare i partecipanti ad ampliare e rinnovare il proprio vocabolario motorio costruendo una consapevolezza globale del corpo; far emergere potenzialità creative e associative tra il corpo interno e il corpo esterno; vivere la danza come un facilitatore educativo per mettere in relazione sé e gli altri, sé e l’ambiente circostante.