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Di Eleonora Arnesano – Intervista Enzo Carrozzini – Reportage Davide Ndoj
Franco Zeffirelli aveva rielaborato, a livello cinematografico, la celebre opera teatrale di William Shakespeare, Romeo e Giulietta. Oggi il coreografo Fredy Franzutti l’ha proposta in forma balletto con la sua compagnia “Balletto del Sud”. La rappresentazione in due atti, andata in scena domenica 13 Dicembre al Teatro Team di Bari, che con i suoi numerosi posti accoglie circa 2000 persone, si traduce in una coreografia classicheggiante, moderna e lineare, dove le forze espressive si fondono con il dramma. Inizia la musica di Sergej Prokofiev e si apre il sipario su Piazza Verona. Romeo, interpretato da Alexander Yakovlev, ballerino russo diplomato al Vaganova Ballet Academy di San Pietroburgo, ed il suo amico Mercuzio, Stefano Sacco vincitore di ben 22 borse di studio tra cui all’Accademia di Baviera, danzano con gli amici del mercato. Giunge Tebaldo (in arte il brindisino Alessandro De Ceglia), cugino di Giulietta, che invaghito di Rosalina e ingelosito nel vederla con i suoi amici, la strattona per tutta la piazza. Quando Romeo e Mercuzio si accorgono di ciò, intervengono in una rissa danzante tra virtuosismi e piroette. Applausi spontanei si alternano al cambio delle scene, realizzate da Francesco Palma, che ritraggono dipinti del 400 di Giotto, Pier della Francesca e Cimabue. L’accostamento dei ritratti con le scarne e artefatte scene, trasportano lo spettatore in due dimensioni spaziali¸ così, mentre Giulietta volteggia da una parte all’altra del palco, inseguita dalla nutrice, perché non vuole indossare l’abito della festa, sullo sfondo appare il patio della casa Capuleti. Una tavola rettangolare posta al centro della scena, cambia forma e utilizzo secondo i momenti: ora è il carretto della frutta, ora la tavola della festa, o il giaciglio degli amanti. Infine una grande croce scende dall’alto a rappresentare la chiesa dove i due giovani si sposano. Un balletto molto aderente e fedele alla partitura musicale con un’andatura mista di vari sentimenti: amore, ironia e dramma. Mentre il primo atto sembra quasi rievocare le ballate medioevali, la seconda parte è più recitativa e trova il culmine nella scena finale del dramma. I meravigliosi abiti, a volte semplici come quelli dei popolani, a volte sfarzosi e preziosi come l’abito rosso delle nozze di Giulietta con un lunghissimo strascico, hanno valorizzato l’ambientazione storica. Il balletto di Fredy Franzutti s’inserisce compiutamente nell’epoca storica, con alcuni spunti originalmente accentuati: l’aspetto fosco della contesa tra le due famiglie, nel quale emerge e trionfa l’amore dei due giovani; la testardaggine e l’indole di Giulietta che diventano grazia e dolcezza insieme al suo Romeo; la scelleratezza e affiatamento di Mercuzio e Romeo, oltre all’arroganza e presuntuosità di Tebaldo. Un accento di merito è dovuto alla grazia e interpretazione, in alcuni punti davvero struggente, della ballerina Martina Minniti, e alla nutrice Serena Ferri che ha interpretato una figura molto importante all’epoca, spesso trascurata nelle opere ma che ritrova il suo spazio nella coreografia di Franzutti. La compagnia “Balletto del sud” ha un organico d’alto livello professionale che le consente un salto di qualità artistico. Recentemente ha replicato a Tirana (Albania) e i primi ballerini del Teatro dell’Opera, Enada Hoxha e Gerd Vaso sono stati ospiti in Italia con lo stesso balletto. Una coproduzione tra il Teatro d’Opera albanese e il Balletto del Sud, evento voluto dal Ministero della Cultura albanese.
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