di Irene Cannata
Ogni anno vengono uccise in media 100 donne, un dato davvero sconcertante se si pensa che ci compie tale gesto è il fidanzato, il marito o l’ex. Moltissime altre donne, un miliardo, sono vittime di violenza, stalking e maltrattamenti; sembra incredibile ma è così. E’ arrivato il momento di ribellarci, di dire basta e fare sentire la nostra voce. Per questo nasce”One billiong rising” un’ azione globale per fermare la violenza contro donne, bambine e ragazze di tutto il mondo.Dal 2013 ogni 14 Febbraio una danza scuote la terra per porre fine alla violenza, un invito a rompere il silenzio e a sollevarsi . Sin dal primo anno Sabine Raffeiner, insegnante e coreografa di danza jazz della scuola di danza Arabesque ha portato a Merano questa iniziativa e da lì anche altre città della provincia di Bolzano hanno deciso di prenderne parte. L’evento organizzato dal Comune e dal comitato delle pari opportunità, dalla casa delle donne, dal museo della donna con il coinvolgimento della rete antiviolenza e dei centri giovanili Jungle e Jux si svolge tutti gli anni il 14 Febbraio nelle piazze di Merano. Quest’ anno la manifestazione per la prima volta ha coinvolto anche due centri giovanili che hanno aderito con grande entusiasmo. La coreografia sulle note di “Break the chian” e riadattata da Sabine Raffeiner, coinvolge non solo le allieve della scuola di danza Arabesque (che quest’anno festeggia i trent’anni sotto la direzione artistica di Irmtraud Filippi ) ma anche chiunque voglia partecipare attraverso prove pubbliche e per protestare in una maniera differente contro la violenza nei confronti delle donne.” Trovo che in questo modo ci ribelliamo alla violenza senza rabbia ma con gioia sensibilizzando tantissime persone attraverso la danza.”Ci racconta Sabine “ Nel 2013 ho saputo di questo progetto da una mia amica di Firenze e mi sono subito data da fare per poterlo organizzare anche a Merano. “Negli anni, grazie al suo impegno e a quello di chi l’ha sostenuta fin dal primo momento, la manifestazione è cresciuta moltissimo, riuscendo a coinvolgere sempre più persone di ambo i sessi e di tutte le età in una tematica che non è semplice da affrontare ma che va conosciuta per evitare che continui a fare vittime innocenti. Un grandissimo esempio di come l’arte sia un mezzo di comunicazione capace di sensibilizzare arrivando al cuore delle persone .
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